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Immagine del redattoreCaterina Boschetti

Le Grandi dimissioni italiane

Aumenta il numero di professionisti che hanno deciso di cambiare lavoro nel 2022


Secondo i dati più aggiornati del Ministero del Lavoro, nei primi nove mesi del 2022 in Italia si sono registrate dimissioni per oltre 1,6 milioni. Si tratta di un aumento del 22% rispetto allo stesso periodo del 2021.


Il fenomeno delle "Great resignation" sta colpendo tutto il mondo, infatti dopo la pandemia, sono sempre di più i professionisti che decidono di lasciare il lavoro.

Una scelta consapevole che viene presa sia per guardare avanti rispetto alla propria carriera sia per conciliare con maggiore semplicità le esigenze familiari.


Le principali motivazioni riguardano la volontà di vivere con maggiore serenità il lavoro e di avere una consolidata autonomia e agilità nella gestione del tempo.


Nuovi paradigmi sociali

È consolidato che, dopo i cambiamenti quotidiani causati dal Covid19 e i successivi stravolgimenti delle priorità umane, ci sia stato un profondo cambiamento di valori sociali.

La consuetudine sociale legata al lavoro che vedeva professionisti impegnati 24/7 per 10h al giorno sotto stress e in ambienti di lavoro dove formazione e rispetto non erano garantiti è stata giustamente rivista.

Oggi viene data la precedenza al benessere personale e alla salute mentale. Per questo non vengono più accettati luoghi di lavoro caratterizzati da un ambiente tossico, poca formazione e scarsa valorizzazione della persona.


Il punto di vista dei sindacati

Giulio Romani della CISL invita le imprese a "rivedere i modelli organizzativi verso una maggiore qualità", focalizzandosi sull'offerta di benessere necessaria all'interno di una realtà lavorativa. Nel suo discorso troviamo tre parole chiave: welfare, formazione e flessibilità.


Tania Scacchetti della CGIL propone due letture differenti. Da un lato il voler scommettere su un posto di lavoro più soddisfacente, dall'altro la fuga da ambienti non sani e con uno scarso coinvolgimento del team.


Ivana Veronese della UIL invece pone l'accento sul cambio di priorità che si è radicato dopo il 2020.


Consigli per le aziende

I dati dimostrano che è necessario modificare e migliorare l'offerta lavorativa includendo tematiche che sempre più stanno a cuore alle persone.

Le risorse umane oggi necessitano di vivere il lavoro come un mezzo, non come il fine ultimo, per questo si impegnano e legano a un luogo di lavoro se questo garantisce loro un giusto equilibrio casa-lavoro e un clima sereno.

Garantire lo smart working o la flessibilità del proprio orario lavorativo dovrebbe essere già un'usanza comprovata.

Inoltre vanno implementate le politiche di welfare per supportare la salute psico-fisica del proprio team e per creare un ambiente di ascolto e condivisione.


Se vuoi iniziare un percorso dedicato alle risorse umane della tua impresa, scrivici a info@becomeen.com

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