Dall'ansia al flow: come trasformare l'esperienza lavorativa in energia positiva
- Caterina Boschetti
- 11 minuti fa
- Tempo di lettura: 2 min
Un clima aziendale sempre più fragile
Il mondo del lavoro in Italia sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Nel 2024, oltre un milione di persone ha scelto di dimettersi, cercando migliori condizioni lavorative . Parallelamente, il fenomeno del "quiet quitting" ha coinvolto circa il 25% dei lavoratori italiani, una percentuale significativamente superiore alla media europea del 16%.
A peggiorare la situazione, l'INAIL ha registrato oltre 22.000 denunce di malattie professionali legate a disturbi psichici e comportamentali nel primo trimestre del 2024, con un aumento del 17,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
In questo contesto di stress e disimpegno, è fondamentale riscoprire il concetto di "flow" per trasformare l'esperienza lavorativa in un'opportunità di crescita e benessere.
Oltre la retribuzione: cosa cercano davvero i professionisti italiani nel 2025
La retribuzione rimane un fattore importante, ma non è più l'unico elemento determinante nella scelta di un impiego. Secondo un'indagine del Censis, il 67,7% degli occupati italiani desidera ridurre il tempo dedicato al lavoro, con percentuali simili tra giovani, adulti e over 50.
Inoltre, il 30,5% degli occupati (il 34,7% tra i giovani) dichiara di impegnarsi nel lavoro lo stretto necessario, rifiutando straordinari, chiamate o mail fuori dall'orario di lavoro, ed eseguendo solo quanto previsto dalla propria mansione.
Questi dati evidenziano un cambiamento nelle priorità dei lavoratori, che cercano un equilibrio tra vita professionale e personale, ambienti di lavoro sani e opportunità di crescita personale.
Dall'ansia al flow: 5 strategie per trasformare l'esperienza lavorativa
Il "flow" è quello stato mentale in cui una persona è completamente immersa in un'attività, provando entusiasmo, concentrazione e soddisfazione profonda. Raggiungere il flow al lavoro significa trasformare le sfide quotidiane in opportunità di crescita, riducendo ansia e stress.
Riconoscere i segnali del burnout: stanchezza cronica, cinismo e calo della produttività sono campanelli d'allarme da non ignorare.
Stabilire confini chiari: imparare a dire "no" quando necessario e definire limiti tra vita lavorativa e personale.
Coltivare la consapevolezza: pratiche come la mindfulness possono aiutare a rimanere presenti e ridurre lo stress.
Cercare il supporto di un mentor o coach: un confronto esterno può offrire nuove prospettive e strategie per affrontare le sfide lavorative.
Focalizzarsi su attività significative: identificare e dedicare tempo a compiti che stimolano interesse e motivazione.
Conclusione: verso un nuovo paradigma lavorativo
Il panorama lavorativo italiano evidenzia una crescente esigenza di benessere e realizzazione personale. Affrontare l'ansia e il disimpegno richiede un cambiamento culturale che valorizzi il "flow" come elemento centrale dell'esperienza lavorativa.
Le aziende che sapranno adattarsi a queste nuove esigenze, promuovendo ambienti di lavoro sani e stimolanti, saranno quelle in grado di attrarre e trattenere i talenti nel lungo periodo.
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